Un anno fa, a Milano, prendeva forma un esperimento che dovrebbe ispirare le scelte di molti piccoli e grandi partiti del fronte liberal-democratico: la nascita della lista civico-politica “I Riformisti” a sostegno della riconferma di
Beppe Sala a sindaco di Milano.
Si misero da parte personalismi e differenze, si lavorò tutti insieme con un obiettivo unitario.
Quella formazione, insieme alla lista “Beppe Sala Sindaco”, fu determinante per la vittoria al primo turno e soprattutto per convincere i ceti produttivi, il mondo del lavoro e delle professioni, i più giovani e il mondo dell’associazionismo e del terzo settore, della bontà della proposta di Beppe Sala, caratterizzata dal buon governo, distante da sovranisti e populisti, pragmatica e al contempo innovativa.
Dopo l’esperienza milanese, altre iniziative in giro per l’Italia hanno usato la nostra denominazione “I riformisti” e molti hanno evocato quell’aggettivo per descrivere l’area politica ancorata all’Agenda Draghi, all’europeismo e alla modernizzazione del Paese.
Alle elezioni amministrative appena concluse, l’area riformista ha dimostrato di essere determinante per la vittoria nelle elezioni.
Può e deve saperlo essere anche nel 2023.
Con questo spirito, i promotori de “I Riformisti” oggi partecipano alla costruzione del progetto de L’Italia C’è e ne sono ogni giorno di più parte integrante.