Alcuni li chiamano “gli stipendi mangiati”: la busta paga dei lavoratori è la stessa, ma ciò che comprano per vivere no.
Solo nel 2021, mentre l’aumento degli stipendi è stato dello 0,7%, il costo della vita è aumentato del 4,8%. E nel 2022 potrà solo andare peggio, a causa della guerra.
Ma perché gli stipendi in Italia non crescono?
Ci sono molte cause. Innanzitutto la bassa crescita della produttività, poi la poca innovazione e ricerca, infine gli ostacoli di ogni tipo ai nuovi investimenti, dalla burocrazia all’incertezza del diritto.
Più di ogni altro fattore, però, incidono le tasse, che sono tra le più alte al mondo.
Qualche esempio?
Per dare a un lavoratore uno stipendio netto di 1.000 euro, un’azienda deve sostenere un costo di 1.828 euro al mese.
E se vuole dare uno stipendio netto di 3.000 euro? L’azienda sostiene un costo mensile di 7.311 euro!
Insomma, le tasse sul lavoro strangolano l’economia. Per questo è urgente tagliarle, soprattutto per i redditi più bassi. Con l’inflazione crescente e la frenata del Pil, lasciare più soldi in tasca ai lavoratori è una scelta imprescindibile per riattivare consumi e fiducia.