“L’Italia è a un bivio, un bivio ferroviario: dobbiamo scegliere se restare insieme a Scholz e Macron sul treno che va verso Kiev, o se prendere il treno verso Mosca. Dobbiamo scegliere se tenere alto il senso delle riforme, della modernizzazione, della transizione ecologica iniziate col governo Draghi e col PNRR”. Lo ha dichiarato il coordinatore de L’Italia c’è Piercamillo Falasca, ospite al notiziario di Radio Leopolda.
E i tanti “leaderini”?
“Anche qui rispondo all’europea: dobbiamo guardare alla costruzione di una forza politica stabile, che prescinda dalle agende e dalle vicissitudini dei singoli leader. I grandi partiti europei sopravvivono ai leader, cambiano forma e agenda ma resistono e sono strumenti stabili della democrazia. Nel 2023 ci troveremo di fronte a un’occasione storica: non vorrei che la sciupassimo perché a qualcuno stava sulle scatole Renzi o qualcun altro”.